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Gruppo Cassa di Risparmio di Asti utile netto consolidato 2015 a 34 milioni di euro.

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Ulteriore significativo rafforzamento della solidità e degli equilibri strutturali, in termini di patrimonializzazione, liquidità, copertura dei crediti deteriorati e leva finanziaria.

Pienamente realizzato l’obiettivo di redditività consolidata pianificato, con utile netto di 34 milioni di euro e forte riduzione delle componenti straordinarie.

Il Consiglio di Amministrazione della Cassa di Risparmio di Asti S.p.A., nella seduta di giovedì 11 febbraio, ha approvato le situazioni patrimoniali ed economiche individuale e consolidata.

CET 1 Ratio consolidato pro forma1  13,0% (+231 p.b. a/a) e Total Capital Ratio consolidato pro forma1 16,0% (+248 p.b. a/a), dopo l’acquisizione di Pitagora S.p.A.

• Coverage ratio consolidato dei crediti deteriorati: 50,73% 

• Coverage ratio consolidato dei crediti in sofferenza: 60,11%

• Texas Ratio: 85,79%

• Leva Finanziaria di Gruppo: 13,42

• Liquidity Coverage Ratio di Gruppo: 224%

• Utile netto consolidato in linea con gli obiettivi di piano industriale: 34 mln, con una forte contrazione delle componenti straordinarie.

1 Calcolato includendo nel computo l’utile dell’esercizio 2015, in attesa di certificazione, al netto dell’ipotesi di distribuzione dei dividendi.

RISULTATI CONSOLIDATI DEL GRUPPO CASSA DI RISPARMIO DI ASTI AL 31/12/2015

Raccolta diretta: 10.186 milioni di Euro (+1,92% su 31/12/2014)

Raccolta indiretta: 6.033 milioni di Euro (+3,44% su 31/12/2014)

Raccolta globale: 16.219 milioni di Euro (+2,48% su 31/12/2014)

Impieghi economici a clientela: 6.795 milioni di Euro (+1,02% su 31/12/2014)

Utile netto: 34,1 milioni di Euro (-9,8%, al netto delle componenti non ricorrenti con esclusivo impatto sul bilancio consolidato, rispetto al dato al 31/12/2014) pienamente in linea con gli obiettivi di piano strategico

ROE: 4,14%

Cost income: 61,0% (57,32% al netto dei contributi 2015 al FITD e al Fondo di Risoluzione Nazionale)

CET 1 Ratio pro forma: 13,0% (comprensivo dell’utile in attesa di certificazione, al netto dell’ipotesi di distribuzione dei dividendi); 12,8% al netto dell’apporto dell’esercizio 2015; 10,7% al 31/12/2014

Total Capital Ratio pro forma: 16,0% (comprensivo dell’utile in attesa di certificazione, al netto dell’ipotesi di distribuzione dei dividendi); 15,8% al netto del contributo dell’esercizio 2015; 13,5% al 31/12/2014

Indice di leva finanziaria: 13,42 (18,00 al 31/12/2014)

Indici della posizione di liquidità sensibilmente superiori ai livelli minimi Basilea 3 a regime: LCR (Liquidity Coverage Ratio) 224% – NSFR (Net Stable Funding Ratio) gestionale 199%

Coverage ratio sofferenze delle banche del Gruppo: 60,67% (60,17% al 31/12/2014); 60,11% considerando anche Pitagora S.p.A. operante nel settore dei prestiti con cessione del quinto

Coverage ratio totale crediti deteriorati delle banche del Gruppo: 51,30% (49,06% al 31/12/2014); 50,73% considerando anche Pitagora S.p.A. operante nel settore dei prestiti con cessione del quinto

Texas Ratio: 85,79% (96,63% al 31/12/2014)

I dati patrimoniali consolidati riferiti al 31 dicembre 2015 – come pure quelli economici, limitatamente alla sola competenza dell’ultimo trimestre – comprendono l’apporto di Pitagora S.p.A., intermediario finanziario specializzato nel settore dei prestiti con cessione del quinto, di cui la Cassa di Risparmio di Asti ha acquisito la quota di controllo in data 1° ottobre 2015.

L’utile netto realizzato dal Gruppo Cassa di Risparmio di Asti nel corso dell’esercizio 2015 ammonta a 34,1 milioni di euro e rappresenta il pieno conseguimento dell’obiettivo di piano strategico stabilito per il 2015. Tale risultato è composto da 31,2 milioni di euro di utili di pertinenza della Capogruppo e da 2,9 milioni di euro di utili di pertinenza di terzi. Escludendo le componenti non ricorrenti con esclusivo impatto sul bilancio consolidato, lo scostamento rispetto al dato al 31/12/2014 è pari a -9,8%.

Le attività finanziarie gestite per conto della clientela ammontano a 16,2 miliardi di euro (+2,48% su 31/12/2014); la raccolta diretta è pari a 10,2 miliardi di euro (+1,92% su 31/12/2014) e si conferma, all’interno dell’aggregato complessivo, la voce più significativa.

La componente retail della raccolta diretta registra un incremento del 2,78% rispetto al 31 dicembre 2014.

Il risparmio gestito raggiunge i 2,5 miliardi di euro (+12,23% su 31/12/2014).

I crediti netti verso clientela si attestano, al lordo delle operazioni di cartolarizzazione realizzate dalla Capogruppo, a 6,8 miliardi di euro (-4,74% su 31/12/2014).

La componente riferita agli impieghi economici con la clientela risulta invece in crescita (+1,02%) rispetto a fine 2014.

Il margine di interesse al lordo delle rettifiche di valore su crediti ammonta a 162,8 milioni di euro, risultato raggiunto anche grazie all’apporto derivante dal rendimento dei titoli obbligazionari in portafoglio, malgrado i tassi di mercato rimangano attestati su livelli molto contenuti.

Le rettifiche nette su crediti effettuate nel 2015 si attestano a 89,8 milioni (159,9 milioni nel 2014, pari a -43,87% a/a) determinando un costo del credito, al netto degli utili da cessione di crediti riconducibili alla controllata Pitagora S.p.A., pari all’1,40% degli impieghi verso la clientela, indice che risulta in diminuzione di 84 punti base rispetto all’esercizio 2014.

L’incidenza del totale dei crediti deteriorati netti sul totale degli impieghi si attesta al 10%.

A seguito degli accantonamenti, a conferma dei rigorosi criteri di valutazione adottati, il livello di copertura dei crediti deteriorati migliora ulteriormente attestandosi al 50,73% valore che – escludendo i crediti riferiti a Pitagora S.p.A., aventi livelli di provisioning minori propri dei prestiti con cessione del quinto – sale al 51,30% (49,06% a fine anno precedente) e si conferma sensibilmente superiore alla media del settore creditizio come rilevato da ABI e/o altre fonti informative.

In particolare, i crediti in sofferenza, che al netto degli accantonamenti incidono sul totale dei crediti per il 5,81%, presentano un livello di copertura del 60,11%. Tale indicatore – al netto dei crediti riferiti a Pitagora S.p.A – sale al 60,67% e si presenta in  aumento rispetto al 60,17% registrato al 31 dicembre 2014 e, anche in questo caso, superiore alla media del settore.

La politica particolarmente prudenziale da tempo adottata in materia di accantonamenti a fronte del rischio creditizio trova ulteriore conferma nel livello di copertura dei crediti in bonis, salito dallo 0,59% di fine 2014 allo 0,81% di fine 2015.

Il Texas Ratio, calcolato come rapporto tra crediti lordi deteriorati e somma del patrimonio tangibile più gli accantonamenti, si posiziona all’85,8% ed esprime un’elevata capacità di assorbimento delle eventuali perdite inattese su crediti.

Il margine di intermediazione netto è pari a 262,3 milioni di euro e include:

• le commissioni nette, che ammontano a 100,7 milioni di euro e si presentano in aumento rispetto al dato riferito all’esercizio 2014 (+5,47% milioni di euro);

• il risultato netto delle attività e passività finanziarie, che comprende sia il risultato dell’operatività in strumenti finanziari sia la valutazione delle passività finanziarie rilevate al fair value, positivo per 68,8 milioni di euro.

I dividendi su partecipazioni percepiti dal Gruppo ammontano a 11,8 milioni di euro e sono in prevalenza originati dalla partecipazione delle Banche del Gruppo in Banca d’Italia.

I costi operativi ammontano a 214,8 milioni di euro: di questi il costo del personale è pari a 119,7 milioni di euro e, nonostante l’apporto incrementale dovuto all’ingresso di Pitagora S.p.A. nel perimetro di consolidamento, si presenta in riduzione (-2,93% a/a) rispetto al corrispondente dato del 2014 considerato al netto dell’accantonamento al Fondo Solidarietà.

La componente riferibile alle altre spese amministrative (81,9 milioni di euro) ha registrato, al netto dei contributi 2015 al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (FITD) e al Fondo di Risoluzione Nazionale ed escludendo l’apporto di Pitagora S.p.A., un incremento a/a pari al 6%, prevalentemente riconducibile agli oneri di natura ICT ed ai costi riferiti a cartolarizzazione e a provider di informazioni.

Il cost/income, che corrisponde al rapporto tra costi operativi e margine lordo di intermediazione, per l’esercizio 2015 si attesta al 61,00%, che si riduce al 57,3% se si esclude l’impatto dei contributi 2015 al FITD, al Fondo di Risoluzione e al Fondo di Risoluzione Nazionale, confermando l’elevata efficienza operativa del Gruppo.

L’utile dell’operatività corrente al lordo delle imposte è pari a 44,7 milioni di euro, mentre l’ammontare delle imposte è pari a 10,6 mln di euro. Il tax rate si attesta pertanto al 23,72%.

I Fondi propri del Gruppo Cassa di Risparmio di Asti – includendo pro forma l’utile (ancora in attesa di certificazione) al netto dell’ipotesi di distribuzione dei dividendi – ammontano a 1.111 milioni di euro e comprendono l’aumento di capitale concluso nel 2015. Conseguentemente, il CET 1 Ratio, indicatore di solidità e solvibilità basato sul patrimonio di qualità primaria, è pari al 13,0%. Escludendo l’apporto relativo all’utile d’esercizio, tale indicatore risulta pari al 12,8%, in deciso incremento rispetto al valore di fine 2014, pari al 10,7%.

Il Total Capital Ratio al 31 dicembre 2015, sempre includendo pro forma l’utile d’esercizio al netto dell’ipotesi di distribuzione dei dividendi è invece pari al 16,0% (15,8% escludendo l’apporto economico riferibile al 2015) a fronte di un valore al 31 dicembre 2014 pari al 13,5%.

Considerando gli effetti dell’applicazione, ai dati riferiti al 31 dicembre 2015, dei criteri di calcolo Fully Phased, i valori stimati di CET 1 Ratio e Total Capital Ratio, sempre includendo l’utile 2015 non distribuito, risulterebbero pari, rispettivamente, al 12,0% e al 14,9%.

Tali coefficienti superano ampiamente i requisiti patrimoniali minimi che il Gruppo è tenuto a rispettare a seguito del Supervisory Review and Evaluation Process (SREP) condotto da Banca d‘Italia, così fissati dall’Autorità:

• coefficiente di capitale primario di classe 1 (Common Equity Tier 1 ratio) pari al 7%;

• coefficiente di capitale di classe 1 (Tier 1 ratio) pari all’8,5%;

• coefficiente di capitale totale (Total Capital ratio) pari al 10,5%.

L’indice di leva finanziaria, calcolato come rapporto tra totale attivo al netto delle attività immateriali e patrimonio netto tangibile è pari a livello di Gruppo a 13,42, in consistente riduzione rispetto al valore registrato al 31 dicembre 2014, che ammontava a 18,00.

RISULTATI DELLA CAPOGRUPPO BANCA C.R.ASTI S.P.A. AL 31/12/2015

Raccolta diretta: 7.324 milioni di Euro (+2,66% su 31/12/2014)

Raccolta indiretta: 3.283  milioni di Euro (+9,03%su 31/12/2014)

Raccolta globale: 10.607 milioni di Euro (+4,55% su 31/12/2014)

Impieghi economici a clientela: 4.959 milioni di Euro (+1,45% su 31/12/2014)

Utile netto: 24,9 milioni di Euro, in linea con gli obiettivi di piano strategico

ROE: 3,81%

Cost income: 55,89% (52,39% al netto dei contributi 2015 al FITD e al Fondo di Risoluzione Nazionale)

CET 1 Ratio pro forma: 17,4% includendo l’utile in attesa di certificazione, al netto dell’ipotesi di distribuzione dei dividendi (17,2% escludendo l’apporto dell’esercizio 2015); 13,9% al 31/12/2014

Total Capital Ratio pro forma : 21,6% includendo l’utile in attesa di certificazione, al netto dell’ipotesi di distribuzione dei dividendi (21,4% escludendo l’apporto dell’esercizio 2015); 17,8% al 31/12/2014

Indice di leva finanziaria: 11,29 (15,35 al 31/12/2014)

Coverage ratio sofferenze: 60,27% (59,69% al 31/12/2014)

Coverage ratio totale crediti deteriorati: 51,67% (49,35% al 31/12/2014)

Texas Ratio: 75,52% (86,77% al 31/12/2014)

L’esercizio 2015 si è concluso positivamente per la Cassa di Risparmio di Asti S.p.A., che ha conseguito un utile netto pari a 24,9 milioni di euro, in linea con l’obiettivo indicato nel Piano Strategico 2015-2017.

Le attività finanziarie gestite per conto della clientela ammontano a 10,6 miliardi di euro (+4,55% su 31/12/2014); la raccolta diretta si attesta a 7,3 miliardi di euro (+2,66% su 31/12/2014) e fornisce quindi, all’interno dell’aggregato complessivo, l’apporto più significativo.

La componente di raccolta diretta riferita alla clientela retail registra una lieve contrazione (-1,50%) rispetto al 31 dicembre 2014 mentre si registra una forte crescita del risparmio gestito, che si attesta a 1,3 miliardi di euro (+20,18%).

Gli impieghi economici a clientela risultano in crescita (+1,45%) rispetto a fine 2014.

Il margine di interesse al lordo delle rettifiche di valore su crediti, comprensivo dell’apporto dei titoli obbligazionari in portafoglio, si è attestato a 120,5 milioni di euro.

Malgrado il persistere della sfavorevole congiuntura economica, le rettifiche nette su crediti, pari a 69,9 milioni di euro, sono diminuite di 52,9 milioni di euro a/a (pari a -43,1%) e determinano un conseguente costo del credito pari al 1,41% degli impieghi a clientela, in decisa contrazione rispetto al 2,32% rilevato al 31 dicembre 2014 pur nell’ambito di politiche di provisioning che rimangono improntate al massimo rigore.

A seguito di tali rettifiche, il livello di copertura dei crediti deteriorati si attesta al 51,67% (in consistente aumento rispetto al dato del 31/12/2014, pari al 49,35%), livello superiore alla media del settore creditizio come rilevato da ABI e/o altre fonti informative.

In particolare, i crediti in sofferenza al netto delle rettifiche di valore incidono sul totale dei crediti per il 5,58% ed il loro livello di copertura risulta essere pari al 60,27%, in aumento (+58 punti base) rispetto al 31 dicembre 2014 e, anche in questo caso, superiore alla media di sistema.

Il grado di copertura dei crediti in bonis, in crescita dallo 0,59% di fine 2014 allo 0,87% di fine 2015, testimonia che anche i criteri di valutazione degli accantonamenti a fronte degli impieghi performing sono improntati alla massima prudenza.

Il Texas Ratio, pari al rapporto tra i crediti lordi deteriorati e la somma del patrimonio tangibile più gli accantonamenti, si posiziona al 75,52%, valore che evidenzia un’elevata capacità di assorbimento delle eventuali perdite inattese su crediti.

Pertanto, al netto delle rettifiche di valore su crediti, il margine di interesse ammonta a 50,7 milioni di euro in deciso incremento, rispetto al 31 dicembre 2014, di 28,5 milioni di euro mentre il margine di intermediazione netto si attesta a 165,1 milioni di euro (207,8 milioni di euro al 31 dicembre 2014; -20,54%).

Le commissioni nette ammontano a 62 milioni di euro, in incremento del 3,88% rispetto al 31 dicembre 2014.

I dividendi su partecipazioni sono pari a 5,3 milioni di euro e sono prevalentemente riconducibili alle partecipazioni in Banca d’Italia e, in minor misura, alla controllata Biverbanca S.p.A.

Le spese per il personale risultano in diminuzione (-0,97%) rispetto al dato al 31 dicembre 2014 depurato dall’effetto dell’accantonamento al Fondo di Solidarietà, che aveva inciso negativamente per 8,7 milioni di euro.

Nel corso del secondo semestre 2015 la Banca ha contribuito al Fondo di Risoluzione Nazionale e al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi per complessivi 8,2 milioni di euro; depurando le altre spese amministrative dall’impatto di questo costo, esse risultano in modesto incremento (+1,7 milioni di euro; +4,14%) rispetto all’anno precedente.

A fronte di un utile dell’operatività corrente di 33,5 milioni di euro, in diminuzione di 41 milioni di euro (-55,12%) rispetto al 31 dicembre 2014, gli accantonamenti per imposte dirette sono diminuiti di 26,9 milioni di euro (-75,63%) rispetto al dato dell’anno scorso, influenzato in modo rilevante dall’imposta addizionale sulla nuova valutazione 2013 delle quote Banca d’Italia. Il tax rate risulta pertanto pari al 25,79%, mentre al 31 dicembre 2014 era pari al 47,51%.

Il Cost/Income, principale indicatore dell’efficienza industriale, si attesta al 55,89% (39,67% rilevato al 31 dicembre 2014), valore che si riduce al 52,39% escludendo l’impatto dei contributi 2015 al FITD, al Fondo di Risoluzione e al Fondo di Risoluzione Nazionale, che conferma il buon livello di efficienza di C.R. Asti.

In seguito all’aumento di capitale concluso nel 2015, i Fondi propri della Cassa di Risparmio di Asti, includendo pro forma l’utile di esercizio (ancora in attesa di certificazione) al netto dell’ipotesi di distribuzione dei dividendi, ammontano al 31 dicembre 2015 a 1.037 milioni di euro e, conseguentemente, il CET 1 Ratio, indicatore di solidità e solvibilità basato sul patrimonio di qualità primaria, è pari al 17,4%. Escludendo il contributo relativo all’utile d’esercizio, tale indicatore risulta pari al 17,2% contro un valore di fine 2014 pari al 13,9%.

Il Total Capital Ratio al 31 dicembre 2015, includendo pro forma l’utile d’esercizio al netto dell’ipotesi di distribuzione dei dividendi è invece pari al 21,6% (21,4% escludendo l’apporto dell’esercizio 2015) a fronte di un valore al 31 dicembre 2014 pari al 17,8%.

L’indice di leva finanziaria, calcolato come rapporto tra totale attivo al netto delle attività immateriali (numeratore) e patrimonio netto escluse le attività immateriali (denominatore) è pari a 11,29, in consistente diminuzione (-4,06) rispetto al livello di fine 2014.

Il Consiglio di Amministrazione della Cassa di Risparmio di Asti spa, ai fini della determinazione del Patrimonio di Vigilanza, ha deliberato di proporre all’Assemblea la distribuzione di un dividendo di € 0,30 per azione, corrispondente ad un monte dividendi di 17,9 milioni di euro, che risulta in linea con quanto distribuito l’anno precedente e conferma la capacità della Banca di ricambiare la fiducia accordatale dagli azionisti continuando sia a generare valore sia a garantire loro adeguati livelli di remunerazione, pur in un contesto economico e finanziario particolarmente sfavorevole per il settore del credito.

PRINCIPALI RISULTATI DELLA CONTROLLATA BIVERBANCA S.P.A. AL 31/12/2015

Raccolta diretta: 2.877 milioni di Euro (+0,57% su 31/12/2014)

Raccolta indiretta: 2.750  milioni di Euro (-2,52% su 31/12/2014)

Raccolta globale: 5.626 milioni di Euro (-0,97% su 31/12/2014)

Impieghi economici a clientela: 1.778 milioni di Euro (-2,62% su 31/12/2014)

Utile netto: 12,2 milioni di Euro (+9,9 milioni di Euro a/a)

ROE: 3,48%

Cost income: 64,39% (54,36% al 31/12/2014)

CET 1 Ratio: 18,7% includendo pro forma l’utile in corso di certificazione, al netto dell’ipotesi di distribuzione dei dividendi (18,4% escludendo l’apporto dell’esercizio 2015);

Total Capital Ratio: 18,7% includendo pro forma l’utile in corso di certificazione, al netto dell’ipotesi di distribuzione dei dividendi (18,4% escludendo l’apporto dell’esercizio 2015);

Indice di leva finanziaria: 10,56 (13,48 al 31/12/2014)

Coverage ratio sofferenze: 61,67% (61,33% al 31/12/2014)

Coverage ratio totale crediti deteriorati: 50,36% (48,32% al 31/12/2014)

Texas Ratio: 70,84% (73,20% al 31/12/2014)

PRINCIPALI RISULTATI DELLA CONTROLLATA PITAGORA S.P.A. AL 31/12/2015

Volume di finanziamenti erogati: 357 milioni di Euro (in linea con il dato 2014)

Utile netto: 5,7 milioni di Euro (+27,75% a/a)

Tier 1 Ratio: 10,47% (7,92% al 31/12/2014);

Total Capital Ratio: 10,47% (7,92% al 31/12/2014).

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